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Sankaku Celje, potenza e magia di un Dojo. Parola di Paissoni, Aramu, Ripandelli, Scano

“L’aspetto che trovo più entusiasmante e coinvolgente di tutto, e che forse mi emoziona un po’, è che non si tratta mai soltanto di “fare judo” o, più semplicemente “fare a botte”, ma che ci sono sempre delle persone che passano anche solo per un attimo e ti lasciano qualcosa. Parole dette, sguardi, pensieri, sensazioni”. Il pensiero di Laura Scano, attraverso l’utilizzo di poche parole, ha espresso meravigliosamente in quale modo si fa judo a Celje, in quella ‘casa-palestra-club-centro del mondo’ dove tutti sono i benvenuti, nessuno si sente diverso dagli altri, ciascuno versa la sua personalissima quota di sudore e fatica uniformandosi al modo indiscutibilmente unico di vivere il judo proposto da Marjan Fabian. A Celje, gli atleti italiani sono una presenza pressoché costante, ed anche in questi giorni, assieme a Laura Scano, ci sono alcuni volti noti. Alessandro Aramu (Kumiai): “Sono stati dei giorni molto impegnativi, ma ciò nonostante sono stati molto utili, mi hanno consentito di mettermi alla prova e migliorarmi in previsione del campionato europeo a settembre”. Carola Paissoni (Esercito): “Sono venuta a Celje per trovare le sensazioni giuste, quelle che di tanto in tanto é necessario cercare per ritrovarsi. Un mix di umiltà, duro lavoro, rispetto, ambizione e sogni, senso del sacrificio, coraggio, resilienza hanno reso questa esperienza magnifica. Un allenamento per il corpo, ma soprattutto per la mente, per avere la certezza di aver aggiunto un mattoncino al mio grande progetto. Ringrazio tutte le atlete del Sankaku Celje, Marian Fabian, Arthur Clerget e Asma Niang per il tempo condiviso. Davide Ripandelli (Preneste Castello): “Questi giorni a Celje sono stati molto duri e faticosi, il livello del judo è stato alto e l’intensità degli allenamenti molto elevata. Ma nonostante la stanchezza me ne torno a casa soddisfatto, con tanta motivazione e contento di aver assimilato una bellissima esperienza di crescita”. “È stata una settimana intensa, ma anche ricca di emozioni – ha concluso Laura Scano – il più delle volte contrastanti tra loro, ma senza dubbio forti. Ci siamo allenati intensamente, alle più svariate ore della giornata al fianco di campioni, con il quale allo stesso tempo ci siamo trovati fianco a fianco a pulire la materassina. Umiltà, perseveranza e duro lavoro, è ciò che salta all’occhio fin da subito, ma allo stesso tempo siamo stati bravi a trasformare questa fatica in piacere di stare insieme. Abbiamo sudato molto, riso altrettanto e cucinato insieme, 24h al giorno. Significative come fossero state 48. Tanti campioni sono passati di qui calcando lo stesso tatami e dormendo negli stessi letti, probabilmente tanti altri ne passeranno, ma di sicuro una settimana è sufficiente a capire la potenza e la magia di questo ambiente”.

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