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La fame e la follia di Matteo Medves: ‘voglio essere il primo in quello che faccio’

Udine, 1 ottobre 2017. Matteo Medves è un atleta che, per il modo di battersi e le intuizioni tecniche, interpreta alla perfezione quello spirito che Steve Jobs propose, chiudendo il suo discorso ai laureandi della Stanford University: “stay hungry, stay foolish”. Il personalissimo modo che il 23enne campione udinese ha nell’essere affamato nella ricerca della vittoria e folle sul tatami, lo ha portato nel 2017 ad ottenere una credibilità internazionale nella categoria dei 66 kg di assoluto rilievo e, soprattutto, molto significativa. Dal titolo di campione italiano assoluto in febbraio e, subito dopo, l’argento nell’European Open a Ostia, all’Europeo senior a Varsavia da titolare, dove ha lottato davvero ‘hungry & foolish’ con Georgii Zantaria, che avrebbe poi vinto il titolo e che solo Matteo riuscì a far tremare davvero. Finalmente, venerdì scorso a Zagabria, il campione udinese portacolori delle Fiamme Oro ha disputato il suo primo Grand Prix, competizione di livello superiore rispetto l’Open. Ed è salito sul podio, per una splendida medaglia di bronzo, al termine di una grande gara.
– Matteo, sei soddisfatto? Hai placato la tua fame di vittorie?
“Ho fatto una gara discreta direi, ma non ottima, perché se così fosse stata staremmo parlando di una medaglia d’oro. Ciò nonostante, l’esito di questa gara mi ha reso felice, perché ha consolidato la mia consapevolezza di essere all’altezza di giocarmela con tutti. Sono contento perchè sono riuscito a mettere alla prova anche le cose nuove che sto sperimentando in una gara di questo livello. Ed è un segnale di crescita anche per la mia follia, se così la vogliamo chiamare”.
– Qualche giorno prima della gara dichiarasti che ti sentivi ‘stranamente molto calmo’, aggiungendo che sarebbe potuta essere proprio questa l’arma in più e, allo stesso tempo, l’arma vincente’. È andata proprio così?
“Sono riuscito a rimanere abbastanza calmo, una cosa che in gara non mi accadeva più da un po’ di tempo, normalmente ero molto agitato. Diciamo che il fatto di aver saputo con un certo anticipo che avrei disputato finalmente un Grand Prix, mi ha regalato un effetto positivo su qualità e continuità di lavoro. Una differenza minima rispetto al mio solito, ma evidentemente decisiva”.
– Dopo aver ottenuto questa medaglia a che cosa punti?
“Punto a fare bene in tutte le prossime gare cui parteciperò, indipendentemente dal tipo di gara e quando sarà. Voglio essere il primo in quello che faccio, è un obiettivo importante, ma voglio raggiungerlo e so che posso raggiungerlo. Ma al di là di questo, voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno supportato. Soprattutto mamma e papà!”.
 

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