Chelyabinsk, 30 agosto 2014. Venticinque anni e sette volte campione del mondo! Chi? Teddy Riner naturalmente, il gigante francese che a Chelyabinsk ha conquistato il sesto titolo iridato nei +100 kg (2007-2009-2010-2011-2013-2014), e lo aggiunge a quello nella categoria Open del 2008. In tutto ha vinto sette medaglie d’oro e una d’argento ai campionati del mondo, 43 incontri disputati ed una sola sconfitta. Ad infliggergliela fu Daiki Kamikawa (Jpn) nella finale iridata dell’Open a Tokio e il giovane Riner, che non accettò il verdetto, rifiutò di salire sul podio. Fatto sta che da quel giorno, era il 13 settembre 2010, Teddy Riner non ha più perso un match, mettendosi al collo anche l’oro olimpico a Londra (a Pechino fu terzo). Un’imbattibilità che ha dell’incredibile e ha rischiato di infrangersi proprio a Chelyabinsk, ad un passo dal traguardo, quando a venti secondi dal termine della finale con Ryu Shichinohe (Jpn) l’attacco (o uchi gari) del giapponese ha messo giù Riner, caduto sul fianco nel girarsi. La valutazione è apparsa chiara (yuko), gelo nella Traktor Arena. Qualche istante per rivedere l’azione alla moviola, quindi l’arbitro ha fatto proseguire il match, che si è concluso con la vittoria di Riner per tre sanzioni. Ryu Shichinohe ha accettato il verdetto senza una piega ed è pure salito sul podio. Mentre Teddy Riner è salito in vetta al medagliere mondiale di sempre con 7 primi ed un secondo posto, davanti a Wen Tong (Chn) e Ryoko Tani (Jpn) con 7-0-1, Ingrid Berghmans (Bel, 6-4-1) e Naoya Ogawa (Jpn, 4-0-3). Lukas Krpalek invece si è aggiudicato il titolo iridato nei 100 kg e per la federazione judo della repubblica Ceka si è trattato del primo oro mondiale di sempre. Ben dieci le nazioni che si sono aggiudicate un titolo iridato dei quattrodici in palio, con il Giappone a quota quattro e la Francia a due, mentre le nazioni che hanno vinto almeno una medaglia sono state venticinque. Il Giappone, ancora lui, ne ha vinte nove (4-2-3), poi la Russia con otto, ma rimasta senza oro (0-2-6), quindi la Francia (2-1-4). L’Italia, uscita subito di scena nei +100 kg con Alessio Mascetti squalificato per quattro sanzioni con Adam Okruashvili (Geo), applaude il quinto posto di Edwige Gwend nei 63 kg, un piazzamento che ritrova (ultimo quinto posto, Elio Verde nel 2010 a Tokio) in attesa di ritrovare anche la forza per risalire sul podio mondiale. Domenica si assegnano i titoli a squadre (maschile e femminile), ammesse le nazioni in base alla classifica dei continentali a squadre e del precedente mondiale. L’Italia, per il momento, non partecipa.
100 kg: 1) Lukas Krpalek (Cze); 2) Jose Armenteros (Cub); 3) Karl Richard Grey (Ger) e Ivan Remarenco (Uae)
+100 kg: 1) Teddy Riner (Fra); 2) Ryu Shichinohe (Jpn); 3) Renat Saidov (Rus) e Rafael Silva (Pol)
+78 kg: 1) Idalys Ortiz (Cub); 2) Maria Suelen Altheman (Bra); 3) Emilie Andeol (Fra) e Megumi Tachimoto (Jpn)
Non vedo l’ora di fare un altro Survivor Camp
Atleti di ben nove nazioni diverse hanno preso parte la settimana scorsa al Survivor Camp organizzato a Celje dal Judo Klub Z’dezele Sankaku ed il