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Lo show di Tokyo un anno dopo, 3,5 miliardi in fumo

La luce in fondo al tunnel. Una frase che non brilla certo per fantasia, ma che dà il senso di una liberazione e di una speranza in questi giorni bui. L’ha pronunciata il presidente del Cio, Thomas Bach, ufficializzando le nuove date dell’Olimpiade di Tokyo, rinviata soltanto una settimana fa: le gare si svolgeranno dal 23 luglio all’8 agosto 2021, con la Paralimpiade fissata adesso dal 24 agosto al 5 settembre.

Le ragioni della scelta

Dunque, i Giochi giapponesi si spostano di un anno esatto e la decisione, presa di concerto dal Cio, dal presidente del Comitato Organizzatore Yoshiro Mori, dal governatore di Tokyo Koike Yuriko e dal ministro olimpico e paralimpico Hashimoto Seiko in rappresentanza del premier Shinzo Abe,costituisce finalmente la prima risposta concreta alla paura globale del coronavirus. Sette giorni fa, quando si decise il rinvio, si fissò come punto di non ritorno l’estate del 2021, con la suggestione della primavera, per sfruttare il clima più clemente e la celeberrima fioritura dei ciliegi. La scelta della nuova data era attesa non prima della metà di aprile, ma una volta trovato l’accordo complessivo non c’erano più ragioni per indugiare. In questo modo, infatti, alle autorità sanitarie e a tutte le parti coinvolte nell’organizzazione viene concesso il tempo necessario per affrontare i problemi legati ai costanti cambiamenti e alle restrizioni causate dalla pandemia. In secondo luogo, una volta che le attività sportive potranno riprendere, l’impatto sugli eventi sportivi internazionali potrà essere ridotto al minimo. Soprattutto, spostare di un anno completo l’Olimpiade garantirà il tempo sufficiente per completare le prove di qualificazione, il vero punto nevralgico di tutta l’operazione. Restano altresì fissate a Sapporo le maratone e la marcia.

Gli incroci

Ovviamente, l’Olimpiade in un anno dispari (sarà la prima volta nella storia, fino ad ora non si erano disputate solo le edizioni concomitanti con le due guerre mondiali) impatta con grande forza su tutto il calendario agonistico internazionale, creando non pochi problemi di organizzazione e di sovrapposizione, visto che in pratica tutti gli sport nel 2021 avranno in programma i Mondiali o gli Europei. Di più: i Mondiali di nuoto e di atletica, i due sport principi dei Giochi, sarebbero addirittura concomitanti con Tokyo. I primi dovrebbero tenersi a Fukuoka, sempre in Giappone, dal 16 luglio al 1° agosto, i secondi a Eugene, negli Stati Uniti, dal 6 al 15 agosto. La Fina, la federnuoto mondiale, è restia a un rinvio all’anno successivo e sta studiando l’ipotesi di marzo o quella di settembre, mentre la World Athletics (l’ex Iaaf) ha già annunciato lo spostamento della rassegna iridata al 2022, nelle stesse date, con la benedizione del presidente Sebastian Coe: «Intanto abbiamo tutelato la salute degli atleti e di tutti gli appassionati che avrebbero assistito all’evento olimpico. E poi con il rinvio, l’atletica sarà al centro dell’attenzione mondiale per quattro anni di fila: i Giochi di Tokyo, due edizioni dei Mondiali (2022 e 2023, a Budapest, ndr) e poi ancora l’Olimpiade di Parigi». Lo spostamento al 2022, peraltro, comporterà un cambio di data degli Europei previsti negli stessi giorni a Monaco. L’Italia intanto ha chiesto alla Federazione internazionale lo spostamento dell’Europeo di basket al 2022, Milano ospita un girone.

I costi

La riprogrammazione, ovviamente, non sarà a costo zero: basti pensare al mantenimento degli impianti o ai contratti di affitto o di cessione degli appartamenti del villaggio olimpico già destinati ai privati dopo l’evento. Secondo il presidente del comitato organizzatore Mori e l’amministratore delegato Toshiro Muto, lo spostamento comporterà costi «massicci». La stima è di tre miliardi e mezzo di euro e la maggior parte delle nuove spese dovranno essere sostenute dai contribuenti giapponesi. Il Cio si prenderebbe carico del prezzo del mantenimento degli stadi, del pagamento degli affitti, delle penalità e di altre spese. Quanto ai biglietti, il comitato organizzatore lavorerà «per garantire che i tagliandi già acquistati siano validi per gli eventi riprogrammati corrispondenti, mentre saranno previsti rimborsi per chi sarà impossibilitato ad assistere a causa del cambio di date o di luoghi»- Ma intanto la macchina è ripartita.

Riccardo Crivelli – La Gazzetta dello Sport martedì 31 marzo 2020

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