Nel corso di questi vent’anni di attività il Judo Winter Camp è sempre stato, soprattutto, un’opportunità per migliaia di judoka. Qualsiasi sia stato il loro livello, tutti gli atleti hanno sempre potuto cogliere l’occasione per confrontarsi con molti partner diversi, più e meno bravi, ma tanti e tutti diversi per fisionomia, lingua, esperienza. Un’opportunità per i più giovani e per quelli già affermati, anche ai più alti livelli, ma il Judo Winter Camp è sempre stato e continua ad essere un’opportunità. Ed è ‘opportunità’ anche per i tecnici, in particolare per quelli che, con fiuto formidabile, vengono reclutati anno dopo anno da Ezio Gamba per comporre lo staff che, con precisione e puntualità, ruota nella gestione di tutti i turni in programma sul tatami. È opportunità per i campioni stranieri, che quest’anno sono lo sloveno Aljaz Sedej, i russi Ivan Nifontov e Sirazhudin Magomedov, la portoghese Telma Monteiro, ed è opportunità soprattutto per i tecnici italiani, che nel Judo Winter Camp dispongono di una ‘palestra’ e di un ‘pubblico’ eccezionali. In quest’occasione si tratta di Silvio Tavoletta, Marco Caudana, Alberto Porceddu ed Alberto Borin che, oltre ad avere un legame solido e duraturo con il Dlf Yama Arashi Udine, in quanto ad opportunità è tipo che certamente non si tira mai indietro. Nel maggio 2015 infatti, messo di fronte alla scelta fra il ‘posto sicuro’ ed un’esperienza nuova e stimolante, non esitò, si prosciolse dalla Polizia Penitenziaria e diventò coach in Svizzera. “Una scelta analoga l’ho fatta il 23 novembre scorso – ha detto il tecnico di San Donà di Piave – è il giorno in cui ho firmato le dimissioni dall’incarico che ho ricoperto con soddisfazione per tre anni in Svizzera. È stata un’altra scelta ponderata e coraggiosa, ma le migliori opportunità sono proprio quelle che solo tu riesci a vedere e, per diversi motivi, mi si sono aperte prospettive in Irlanda che desidero coltivare, anzi che voglio coltivare. Con la Svizzera faccio ancora il Winter Camp, poi due gare, in Olanda il 12-13, a Brugg il 26-27, dopo di che le dimissioni che ho presentato saranno effettive e mi tufferò con lo stesso entusiasmo nella nuova esperienza”. Seconda esperienza al Judo Winter Camp per il romano Alberto Porceddu. “È la seconda volta che vengo chiamato da Ezio per collaborare con lui a questo evento di grande prestigio – ha detto Porceddu – ed è per me sempre molto emozionante far parte di uno staff così importante”. Sulla stessa lunghezza d’onda è anche il torinese Marco Caudana. “È un onore essere parte di uno staff di colleghi ed amici – ha detto – Ezio Gamba ed il Winter Camp sono una certezza dove ci si confronta dentro e fuori il tatami. Un buon modo per iniziare l’anno sportivo”. Anche per quanto riguarda Silvio Tavoletta c’è un legame con il Dlf Yama Arashi Udine, diversi anni fa infatti, rinforzò una squadra in cui c’erano, fra gli altri, Francesco Segatti, Raffaele Niedda e Mirko Tambozzo. “Sono lusingato di poter far parte dello staff tecnico del Winter Camp – ha detto Tavoletta – L’atmosfera del camp è speciale, il livello tecnico è pazzesco con gli atleti tra i più forti del mondo. Essere stato chiamato dal mio Mito di sempre, Ezio Gamba, a far parte dei tecnici per me è motivo d’orgoglio e allo stesso tempo di grande responsabilità. Ce la metterò tutta!”.
Non vedo l’ora di fare un altro Survivor Camp
Atleti di ben nove nazioni diverse hanno preso parte la settimana scorsa al Survivor Camp organizzato a Celje dal Judo Klub Z’dezele Sankaku ed il