Udine, 27 maggio 2016. Matteo Medves diventa un atleta del Gruppo Sportivo Fiamme Oro. Dopo aver partecipato e vinto il concorso per la sua categoria di peso, i 66 kg, infatti, il 21enne udinese portacolori del Dlf Yama Arashi è pronto per affrontare questo nuovo capitolo della sua esperienza di atleta e lunedì 30 maggio si presenterà a Nettuno, portando con sé licenza federale e certificato medico, per perfezionare arruolamento nel Corpo e pratiche di tesseramento.
Matteo, come vivi questo particolare momento della tua vita?
“Iniziai judo a 5 anni per diventare forte come Goku di Dragonball, ma crescendo un altro sogno si fece largo: andare alle olimpiadi e nel sistema sportivo italiano non c’è alternativa per realizzarlo. Nel primo concorso che ho fatto, lo scorso dicembre, sono stato scartato e la delusione è stata enorme, volevo smettere. Ma dopo 17 anni sul tatami, ovviamente, ho reagito proseguendo ad allenarmi, cercando di migliorare, finché a febbraio scopro l’imminenza di un nuovo concorso, proprio per i 66 kg, mi attivo, faccio, brigo, visite ed accertamenti attitudinali, tutto va per il meglio. È fatta!”
Si tratta di un’opportunità importante, ma c’è anche qualche rimpianto?
“Dentro di me sprizzo di gioia, poi però inizio a pensare anche che lascerò casa, mi trasferirò in un’altra città ed allora percepisco un sapore più amaro. Penso a quanto mi lascio alle spalle, famiglia, fidanzata, palestra, amici, e sento salire un nodo in gola, ma penso anche a tutto quello che ho fatto fino ad ora, sudato, sofferto, lottato, vinto, perso… sul tatami ho dato il massimo per raggiungere il mio obiettivo. Certo, non sarà facile, soprattutto all’inizio, dovrò cambiare aria, compagni, modo di vivere, ma sono certo che la voglia di fare e di arrivare, non me la toglierà nessuno”.
Quale promessa ti senti di fare?
“Un giorno di qualche anno fa mi fu chiesto cosa significasse il club per me, ricordo che risposi “si tratta di un mezzo per raggiungere i miei obiettivi”. Ovviamente c’era molto di più, da quando il mio vecchio club fu incorporato dallo Yama Arashi trovai una nuova famiglia, che mi ha aiutato a crescere e cui ho fatto, faccio e farò sempre riferimento. Un grande club che mi ha sempre sostenuto, al cui interno ho trovato quelli che considero ad oggi alcuni dei miei più grandi amici, ed anche punti di riferimento a cui mi ispiro. Da lunedì si cambia vita, ma non obiettivi. Ora desidero soltanto ringraziare tutti, con la promessa di non cambiare mai e di rimanere sempre me stesso. Ringraziare uno ad uno è un’impresa non da poco allo Yama Arashi, più di 340! ma per non fare torti dico semplicemente: grazie compagni miei, e grazie a tutti voi maestri che mi avete insegnato a diventare forte non solo sul tatami, ma anche nella vita”.
Non vedo l’ora di fare un altro Survivor Camp
Atleti di ben nove nazioni diverse hanno preso parte la settimana scorsa al Survivor Camp organizzato a Celje dal Judo Klub Z’dezele Sankaku ed il