2014-09-27 18.41.16

Coach Matteo e Yama Arashi, storia di un'avventura unica e incredibile contenuta in un "Grazie!"

Udine, 16 giugno 2015. Nel 2009 il club sposò la proposta di investire su un preparatore per valorizzare la fase del riscaldamento ed occuparsi professionalmente dell’aspetto atletico. I rapporti con Matteo Formiconi erano già buoni, al punto che accettò una proposta che di allettante aveva poco o nulla per chi viveva, lavorava e studiava a Treviso, che da Udine dista 116,8 km. Non solo ad una stagione se n’è aggiunta un’altra e poi un’altra ed un’altra ancora, ma nell’insieme delle responsabilità che man mano Matteo ha meritato ed accettato, quella della preparazione atletica è diventata addirittura marginale. Il grazie pubblico per quanto ha fatto per quello che è diventato il suo club e per come l’ha fatto, è il minimo che va ad aggiungersi al più sincero sentimento di stima, amicizia e fraterna riconoscenza”.
Inizio dalla fine, con l’unica parola che mi ha attraversato la mente quando per la prima volta ho pensato fosse giunto il momento di abbandonare il ruolo di coach… GRAZIE.
Grazie Yama Arashi: grazie Enzo che mi hai coinvolto in questa avventura, grazie Mile per avermi trattato sempre come un fratello, grazie Lore per avermi fatto sognare insieme a te nella corsa verso Londra..ma soprattutto grazie a tutti voi ragazzi, per avermi dato fiducia, affetto, amicizia e per aver condiviso cosi tante emozioni mentre col cuore in gola vi incitavo seduto su quella sedia a bordo tatami.
Questi cinque anni sono un condensato di gioie, dolori, aspettative, sogni..per dirla in una parola, di vita. Tante cose sono successe dalla mia prima gara come coach in Coppa italia, a Sacile, dove ho avuto l’onore di accompagnare uno degli amici di sempre, Davide, a mettere al collo uno strameritato oro in una giornata che nel cuore e nella memoria è e sarà indelebile; e anche a Davide dico grazie, non solo perchè quel giorno mi ha fatto perdere due anni di vita ad ogni incontro, ma anche per aver condiviso con me gran parte della sua straordinaria carriera.image001
Anni che sono l’intreccio di tante storie, situazioni, episodi..gli incontri brivido del Boa, le tante rosicate seduti sulle gradinate con Laura, le lacrime pre gara di Pisi, le innumerevoli ginocchia di Ale seminate sui tatami della penisola, il cinque a Eli prima di salire, la pizza “da viaggio” di David, l’angolo degli infortunati con Agnes, la mummificazione della Monte..ma anche i tanti viaggi in macchina col Boro e l’indimenticabile trasferta a Baku con Nico, Giacomo, Giada, Sere e il nostro grande presidente Luciano. Se dimentico qualcuno non vogliatemene, ma avrei talmente tante cose da raccontare che non basterebbe un’enciclopedia intera per contenerle.
Anni che hanno insegnato come le cose sono destinate a cambiare, a volte in poco, troppo poco tempo, e che dobbiamo essere pronti a correggere il tiro e proseguire nel nostro percorso; la decisione di lasciare il ruolo di coach è un fisiologico adeguarsi al fluire degli eventi, e proprio per questo non considero la mia avventura conclusa, anzi… chiamerò sempre casa il tatami dello Yama Arashi e continuerò a versarci sopra sudore e proiezioni insieme a tutti voi.
Ancore una volta GRAZIE.
A presto
Matteo

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