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Campionato a squadre, la prima giornata in tre “post”

Lignano, 27 settembre 2014. Interminabile, la prima giornata del campionato italiano a squadre è stata interminabile e per raccontarla, oltre a pubblicare il risultato della gara, ci siamo affidati alle emozioni ed ai commenti di alcuni protagonisti. Sul tatami, a bordo tatami e sugli spalti.
Post numero 1. “Oggi abbiamo scritto un altro incredibile capitolo della nostra storia. Un anno fa ci eravamo lasciate con un quinto posto inaspettato e quanto mai bruciante. Ma ci eravamo ripromesse che non sarebbe finita là. Quest’anno ci siamo ripresentate ancora una volta pronte a metterci in gioco, tra tante difficoltà, con qualche più che mai sfortunata defezione ma sempre con il nostro sogno. Non ho mai nascosto il rapporto veramente incredibile che c’è nella nostra società e in particolare tra noi ragazze, niente di costruito ma tutto vero perché l’abbiamo creato noi. Confesso che l’idea di non poter combattere oggi, per il significato che ha questa gara per noi, è stata una cosa che mi ha veramente fatto soffrire. Ma a conferma di quanto la vita può essere imprevedibile e soprattutto a ennesima conferma delle persone speciali che mi circondano, mi è stato chiesto affidato l’inaspettato compito di guidare questa Squadra. Mettersi in gioco ancora una volta e in questo ruolo è stato per me motivo di crescita interiore veramente incredibile, guardarsi dentro e cercare di dare all’altra quello di cui può aver bisogno è qualcosa di semplicemente fantastico. E non potete neanche immaginare quanto mi sia servito da stimolo per superare tanti miei momenti difficili e di sconforto. Per chi non lo sa ancora oggi il nostro sogno si è avverato, siamo arrivate terze nell’A2. E poco importa chi ha vinto e chi ha perso, ognuna di noi ha combattuto dando l’anima, con il cuore e soprattutto per l’altra. Ed è quello che ha fatto la differenza. Ed è quello che ci rende quella squadra splendida che siamo. Mi sento veramente orgogliosa di esser stata il vostro capitano, davvero! Sono veramente orgogliosa di tutte voi! Alé!”
Post numero 2. “Emozione. Emozione è stata oggi vedere il Judo Kuroki Tarcento scendere sul tatami. Emozione è stata sedersi all’angolo per guidare i miei vecchi compagni di squadra. Emozione è stata vedere Alessandro Kunta Costante che vince tre incontri su tre con avversari di 20 anni più giovani. Emozione è stata vedere Gino Gianmarco Stefanel che diventa un judoka maturo ed un punto fermo e indiscutibile di questa squadra. Emozione è stata vedere Boris che combatte senza paura e mettere da parte per un momento i suoi mostri. Emozione è stata guardare Alessio Marini partire titolare e vendere cara la pelle. Emozione è stata vedere Giovanni Maccanti esordire in serie A alla sua età ed avendo pochissime gare al suo attivo. Emozione è stata guardarsi e capirsi con uno sguardo con Francesco Corveleno Trevisiol e Luigi Rovere. Emozione è stata vedere che anche chi non ha combattuto ha gioito ed inprecato come tutti. Grazie a chi è calato 7 kg per fare la gara ed ha quasi 40 anni… grazie a chi ogni giorno fa di noi un esempio da seguire. Grazie Maestro Stefano Stefanel. Questo è solo l’inizio… Kuroki per sempre e… ovunque…”.
Post numero 3. “Italiani, popolo di esperti allenatori, e non solo di calcio. Oggi sono andato a vedere la finale nazionale a squadre a Lignano, e mi sono reso conto che non siamo tanto diversi dagli ultras violenti che infestano gli stadi del calcio, semplicemente siamo ancora pochi. Pochi per riempire uno stadio, non abbastanza per fare guerriglia fuori o distruggere gli spalti. Spalti dove volano insulti, bestemmie e minacce verso arbitri, avversari e passanti. Arbitrare non è cosa facile, per cui cari genitori non inventate un regolamento speciale solo perché combatte vostro figlio o la sua squadra. Amen.”

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