Assemblea, confermati Lovato e consiglio, Scano new entry | Yama Arashi Udine

Assemblea, confermati Lovato e consiglio, Scano new entry

Udine, 5 maggio 2013. Luciano Lovato è stato eletto presidente del Dlf Yama Arashi Judo Udine. È accaduto ieri, nell’ambito dell’assemblea ordinaria che il club udinese ha indetto nella sede udinese del Dopolavoro Ferroviario e che ha registrato la new entry di Sandro Scano in un consiglio direttivo sostanzialmente confermato, nel quale sono stati eletti anche Giovanna Gavotti, Letizia Pinosio, Raffaele Niedda, Lodovico Bagnoli e Francesco Segatti. Eletto presidente del club udinese per la prima volta nel 1980, Luciano Lovato inizia dunque a distanza di 33 anni un nuovo mandato quadriennale con immutato entusiasmo e solide motivazioni, sostenuto da un consiglio direttivo saldamente coeso dai valori promossi e sostenuti dal club. Di seguito la relazione del direttore tecnico Milena Lovato, in trasferta a Berlino e quindi letta da Giovanna Gavotti, che è stata approvata per acclamazione.
Relazione Direttore Tecnico
Periodo maggio 2009-maggio 2013
Tra due settimane (20 maggio) festeggiamo 4 anni di fusione. La fusione è avvenuta dopo due anni di collaborazione tra Tenri e Yama Arashi. Il progetto fusione nasce grazie all’amicizia tra Presidenze e allo spirito sportivo dei dirigenti tutti. Al centro dei due club c’è sempre e solo stato il socio, ovvero dare al massimo a chiunque entri nel nostro dojo rispondendo alle esigenze di ogni tipologia di judoka.
Tenri e Yama Arashi mostravano debolezze in contrasto con l’aumento delle richieste del singolo e con lo sviluppo del judo agonistico. In ogni settore e a ogni livello l’individuo chiede maggiori servizi, così gli associati ed i genitori richiedono sempre maggiori attenzioni. L’agonismo ha visto aumentare la competitività di tutti obbligando i club ambiziosi ad aumentare quantità e qualità del lavoro.
La fusione ha permesso al Dlf Yama Arashi Udine di evolversi e raggiungere in 4 anni obiettivi soddisfacenti.
Judo non-agonistico
La maggior parte dei nostri 301 soci appartiene a questo settore. 240 soci circa non partecipano alle competizioni ma praticano il nostro sport per migliorare sé stessi senza sentire l’esigenza di un confronto extra-palestra. Il nostro sport, grazie all’apprendimento permanente e alla sua forte abilità a divertire, si presta ad una pratica “per sempre”.
Il nostro orario propone 10 diversi corsi di cui ben 7 sono rivolti ai non agonisti. Questi comprendono pre-agonisti, amatori giovani ed adulti nonchè ex agonisti.
La Direzione Tecnica si ritiene soddisfatta dai risultati raggiunti in questo settore, il futuro a nostro avviso vedrà aumentare la richiesta di judo non agonistico, siamo fortemente motivati a rispondere a questa richiesta.
In modo sintetico e diretto vogliamo affermare che il bambino non è solo componente del vivaio e l’adulto non è solo una quota associativa.
Agonismo
Il nostro club non è impegnato nella ricerca dei singoli talenti ma piuttosto lavora per mettere in evidenza i talenti di ciascuno.
Il piacere della sfida, la voglia di combattere e vincere vanno valorizzati e supportati. Nessuno viene spinto verso l’agonismo ma accompagnato in un percorso verso la propria eccellenza. Sicuramente questo percorso vede passaggi anche spinosi dove le motivazioni vanno cercate e alibi-pigrizie vanno combattute.
La accresciuta competitività prevede l’investimento di molto tempo, molta energia e molto denaro.
All’agonista viene richiesto l’impegno coerente con i propri obiettivi, al coach viene richiesta una appassionata dedizione e una professionale programmazione. Indispensabile oggi disporre di uno staff i cui componenti convergono decisi verso obiettivi condivisi.
Elencare i singoli risultati sarebbe lungo e inutile. Ogni singolo agonista ha goduto delle opportunità richieste e meritate. I risultati stanno arrivando con continuità, rimane viva la voglia di vincere e di sognare. Per vincere di più, come club, dobbiamo allargare la base e non forzare/deviare le motivazioni dell’agonista.
Alla fine del quadriennio olimpico (dicembre 2012) il nostro club è risultato 13. nella classifica nazionale Fijlkam.
Professionismo
Attualmente sono integrati nel nostro club due atleti professionisti: Alberto Borin e Lorenzo Bagnoli. Abbiamo cercato e stiamo cercando di offrire quanto loro serve per raggiungere gli obiettivi personali. Loro ricambiano regalandoci energia e competenza.
Non era nei nostri obiettivi costruire una squadra di professionisti, Alberto e Lorenzo sono considerati alla stregua dei nostri tesserati e come tali ci occupiamo della loro carriera agonistica. Se in futuro uno dei nostri tesserati meriterà il sostegno dello Stato attraverso un Gruppo Sportivo e perseguirà obiettivi di altissimo livello lo appoggeremo.
Attualmente non vantiamo coach professionisti, rimane ad oggi un obiettivo non raggiunto.
Obiettivi raggiunti nel quadriennio
-aumento numero corsi, da 7 a 10, con conseguente maggiore omogeneità del gruppo e qualità della proposta
-consolidamento/aumento dei tesserati (da 285 a sempre sopra i 300)
-aumento numero partecipanti winter camp (da 429 a 1100!!)
-consolidamento visibilità e qualità trofeo int Alpe Adria
-aumento competitività gruppo agonisti
-totale sostegno economico all’attività agonistica
-riduzione abbandono attività judoistica ad ogni età.
Obiettivi non raggiunti
-migliore sede di allenamento
-maggiore notorietà nella città di Udine.
Sugli obiettivi non raggiunti spendiamo alcune parole.
301 tesserati meritano un tatami ampio e spogliatoi adeguati. Attualmente ci alleniamo su una superficie di massimo m2 12x12 e non disponiamo di spogliatoio maschile, ovvero i maschi si cambiano in magazzino privo di finestre e acqua.
Nonostante il numero di tesserati ed i risultati agonistici non abbiamo trovato ad oggi sostegno nel Comune di Udine.
L’attuale capacità d’acquisto del denaro ha allontanato il sogno di un dojo adeguato e di proprietà. Sicuramente nel medio periodo dobbiamo riuscire ad aumentare la notorietà del club nella nostra città e puntare a vedere ristrutturata la sede comunale attuale piuttosto che vederla cambiare almeno per gli allenamenti degli agonisti che necessitano di una superficie maggiore.
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