Yama Arashi, storia di una tecnica bandita

Udine, 26 dicembre 2012. Dire “Yama Arashi” e si apre un mondo. Dall’episodio, raccontato qualche giorno fa, in cui la tecnica proibita è stata chiesta nell’ambito di un esame, ad una serie di approfondimenti, tutti interessanti in cui emergono diverse versioni storiche di “Yama Arashi”.
Le note che seguono ci sono state gentilmente messe a disposizione dal maestro Pierluigi Comino, che ringraziamo.
Saigo Shiro (1866 – 1922)
Nato Shiro (Teakaia) Shida Clan AIZU poi adottato (1875) da Saigo Tanomo Gran Maestro di Aikijutsu, di arti marziali e cerimoniale presso il Clan AIZU e MINAMOTO, ritenuto probabilmente all’origine del Daito Ryu.
Di statura bassa Mt 1.58 e peso modesto (56 Kg) entra al Kodokan forse dopo aver incontrato Kano in allenamento al Tenjinshinyo all’età di 15 anni (o 16 secondo la tradizione Giapponese che conta anche l’anno prima della nascita, viene comunque registrato tra i primi allievi del KdK riferiti e fatti risalire all’anno 1882 mentre in realtà il Kodokan viene fondato nel 1884).
1882 entra al KdK
1883, Agosto, shodan KdK con Tomita Tsunejiro, 2° dan nel settembre dello stesso anno, direttamente 4° dan nel 1885 ponel KdK fino al 5° dan 1889
I nomi: nasce come Teakai SHIDA per poi cambiare nome HOSHINA Shiro poi SAIGO Shiro di nuovo dal 1888 per mantenere vivo il nome di famiglia, come d’uso, alla morte di SAIGO Tanomo.
8° nel registro KdK
Famoso anche tra giapponesi e gli stranieri per aver sistemato i fratelli EASTLAKE (lottatori statunitensi) con il suo imparabile YAMA ARASHI malgrado gli oltre 50 Kg di differenza di peso per non parlare della statura
 
1886
Storica la sue performance nel combattimento contro Ukiji Entaro, Totsuka Ha poi gran maestro di Yoshin Ryu, UKIJI sovrastava ampiamente SAIGO per statura e peso ma nell’incontro durato più di 15 minuti, l’ultimo incontro della giornata che vedeva il Kodokan impegnato contro il clan Totsuka per l’importante incarico di provvedere all’istruzione della polizia Imperiale, alla fine dovette soccombere allo Yama Arashi di SAIGO per non più rialzarsi, cosa che al tempo metteva fine agli incontri in maniera definitiva ed inconfutabile. Si dice sia stato imbattibile ed imbattuto in gara
1890
Lascia il Kodokan ed il JUDO nel 1890 in seguito ad un episodio mai chiarito, ma non connesso alla sua tecnica preferita piuttosto si dice aver ucciso un lottatore di Sumo, con cui si confrontava, peraltro con un pugno.
Era abitudine di SAIGO, condivisa con YOKOYAMA (1864–1912) di impegnarsi in liti e combattimenti che ben poco avevano a che fare con il JUDO e la piega educativa che il fondatore intendeva dargli, YOKOYAMA infatti doveva soccombere anni dopo ad una coltellata infertagli proprio in corso di una di quelle liti.
Primo Go Kyo 1895 la tecnica Yama Arashi era inclusa tra le 11 tecniche del quinto gruppo (in totale 42 tecniche divise in 5 gruppi) come ultima poi penultima prima di Tsuri Komi Goshi aggiunto nel 1911.
La tecnica è descritta in JUDO KYOHAN di Sakujiro YOKOYAMA il primo libro di un certo impegno scritto come “summa” del JUDO e faceva parte come ultima tecnica del sistema di insegnamento, posizione di grande rilievo a sottolineare sì difficoltà ma anche estrema e suprema sintesi del metodo.
Pericolosità: il sistema Kodokan JUDO prevedeva un addestramento preliminare alle cadute che rendeva la tecnica, come qualunque tecnica innocua, aveva depurato il JU JITSU da tutte le situazioni di pericolo o potenzialmente pericolose, nel tempo ma solo nel dopoguerra (2° conflitto mondiale) vedremo escludere waki gatame dopo l’incidente di Matsuoka e Kani Hasami dopo lo sfortunato bogyo di Yamashita (incontro Endo-Yamashita) per Yama Arashi è piuttosto da ritenere che la sua applicazione fosse casuale piuttosto che tecnicamente programmabile e pertanto nel riordino di Go Kyo del 1920 escluso, comunque è anche da ricordare che i sistemi didattici rigidi come il Go Kyo del 1895 ed il Shin Go kyo del 1920 hanno avuto poca fortuna al punto di essere sostituiti da un mero elenco di tecniche JUDO: Shinmeisho (in uso come riferimento dal 1982, integrato nel 1997)
YAMA ARASHI
Cassato nel Go Kyo 1920, infatti dopo SAIGO, YOKOYAMA ed i primi allievi del KODOKAN pochi se non nessuno sembrava più in grado di proporlo tecnicamente.
Nel 1972, in Agosto ho avuto modo di partecipare ad una lezione di Tadao OTAKI al tempo 8° dan, nel Dojo principale del Kodokan, dove OTAKI ha spiegato YAMA ARASHI così come lo aveva visto in gioventù eseguire da SAIGO oltre alla particolare presa al bavero ed alla gestione del braccio dell’avversario era senz’altro originale l’uso del piede appoggiato sulla gamba dell’avversario, piede che agiva come SAIGO era abituato a fare nel remare, remare con il piede è tutt’ora in uso in parecchie contrade dell’estremo oriente Giappone incluso, che poi SAIGO oltre alle sue esperienze giovanili fosse esperto di altre scuole di JU JITSU è banale anche se discutibile che provenisse da Dai To Ryu, di sicuro aveva praticato Tenjinshinyo.
SAIGO è immortalato nel film SUGATA Sanshiro diretto dal grande regista giapponese Akira KUROSAWA nel 1942, ispirato da una novella scritta da TOMITA Tsuneo, figlio di Tsunejiro TOMITA.
Il Film racconta i primi giorni del KODOKAN JUDO KANO JUKU ad EISHOJI e ricorda anche la tecnica anche se opportunamente evita il dettaglio dell’azione per sottolineare il devastante effetto sull’avversario (HIKAGI) che non riesce a rialzarsi.
Celebre anche l’episodio che vede SAIGO trascorrere la notte abbarbicato ad un palo su una pozza d’acqua, indifferente il maestro YANO, ed altri episodi come il duello di Kano (nel film Yano Shogoro) contro altri esperti di Ju Jitsu della scuola SHINMEI regolarmente spediti a tener compagnia ai pesci in un canale adiacente.
Il film ha avuto due edizioni e la seconda nel 1945 (prima della resa del Giappone) enfatizza l’incontro con un pugile Yankee che ovviamente le prende di santa ragione……. Dati i tempi, il minimo.
Una terza edizione nel 1955 diretta però da Shigeo TANAKA, con ben altra valenza di KUROSAWA.

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