Udine, 2 maggio 2018. Calato un sipario, quello sul campionato d’Europa a Tel Aviv, se ne apre un altro. Con la conclusione dei campionati continentali infatti, la classifica mondiale (world ranking list), diventa anche Olympic Ranking List, ovvero classifica per la qualificazione olimpica. C’è una sottile linea di demarcazione fra le due classifiche ed è determinata dal fatto che i punteggi acquisiti da qui a maggio 2020, quando si concluderà la fase di qualificazione, non potranno essere azzerati dal tempo. Facciamo un esempio: il primo posto al campionato d’Europa ha portato 700 punti che, fra dodici mesi, saranno dimezzati e fra 24 azzerati. Il primo posto nel prossimo appuntamento utile invece, il Grand Prix a Hohhot il 25 maggio, avrà ancora un valore fra 24 mesi, anche se ridotto a 350 punti. La linea è sottilissima dunque, anche perché il punteggio per ogni atleta si costruisce con i cinque risultati migliori ed alla fine della fiera, è sostanzialmente a soprattutto a quelli che si fa riferimento. Risultati che, a Tel Aviv, sono arrivati da tutta la squadra azzurra perché, se è vero che le medaglie sono andate al collo di Matteo Medves, argento nei 66 kg e di Antonio Esposito, bronzo negli 81 kg, è altrettanto vero che tutta la squadra si è dimostrata ‘bella, ambiziosa e pronta’, come la volle definire il Presidente Domenico Falcone alla vigilia.
Come si configura dunque la World Ranking List/Olympic Ranking List oggi? Il vincitore nei 60 kg a Tel Aviv, il russo Yashuev è salito al nono posto con 2935 punti, mentre in vetta ci sono i giapponesi Nagayama (5080) e Takato (4200). Primo degli italiani è Elios Manzi (461) al 69esimo posto. Nei 66 kg invece, con i 490 punti del secondo posto Matteo Medves è salito al 39esimo posto, mentre il vincitore della categoria lo sloveno Gomboc è 15esimo (2409). Il leader è Abe (Jpn) con 5000 punti tondi, seguito da Flicker (Isr, 4428) terzo a Tel Aviv e Margvelashvili (Geo, 4127) che in Israele è uscito al primo turno. È giapponese anche il numero 1 nei 73 kg, Hashimoto (6450), mentre l’armeno Karapetian che, un po’ a sorpresa, ha vinto l’Europeo è ora 13esimo (2434). Con gli 84 punti guadagnati, Fabio Basile è 43esimo con 954, Giovanni Esposito invece, ha aggiutno 6 punti alla sua classifica ed è 137esimo con 174. Vincitore a sorpresa anche quello degli 81 kg, l’israeliano Muki che sale a quota 1952 ed è 23esimo, mentre Antonio Esposito con i 350 punti del terzo posto è 26esimo con 1608, subito dietro a Matteo Marconcini, 25esimo con 1711. Christian Parlati, 6 punti per lui a Tel Aviv, è 73esimo (486). Nei 90 kg il russo Igolnikov ha aggiunto i 700 punti del primo posto ed è andato al 18esimo posto con 1953, mentre Nicolas Mungai con 112 ha portato il suo punteggio a 1446 ed è 28esimo. Più distante Domenico Di Guida (68), 168esimo, mentre il serbo Kukolj rimane al primo posto (5053) nonostante sia uscito subito di scena. Eliminato subito anche Varlam Liparteliani (Geo), leader nei 100 kg con 5891, mentre il belga Nikiforov che, dopo aver sconfitto il nostro Loporchio, ha vinto l’oro ed è salito al quinto posto (3903). L’azzurro è 34esimo con 1027 punti. Il ceko Krpalek, campione olimpico nei 100 kg, convince anche nei +100 kg e con l’oro agli Europei sale a quota 3301, terzo, e scavalca in classifica Teddy Riner (3200). Il georgiano Tushishvili, che Riner lo fece vacillare al mondiale a Budapest, è rimasto senza medaglia, così com’è stato (incredibilmente) per tutta la squadra della Georgia a Tel Aviv, e rimane secondo alle spalle del brasiliano Moura. Il primo italiano in questa categoria è Tiziano Di Federico, 166esimo con 32 punti.
Donne Con la vittoria nei 48 kg la russa Dolgova ora è terza (5230) dopo Munkhbat (Mgl, 5500) e Tonaki (Jpn, 3903), mentre Francesca Milani ha aggiunto 112 punti al suo totale (717) ed è 44esima. La russa Natalia Kuziutina nei 52 kg e la francese Clarisse Agbegnenou nei 63 kg, sono le sole leader della classifica mondiale ad aver vinto il titolo europeo. Kuziutina vola a quota 5660, l’oro olimpico Kelmendi (assente a Tel Aviv) è 15esima a 2220, mentre Odette Giuffrida è 23esima con 1246 punti. Con i 112 punti recuperati in Israele Rosalba Forciniti va a 162 ed è 99esima e, prima di lei, c’è anche Giulia Pierucci (380) 63esima. Continua a salire nei 57 kg la kossovara Gjakova che, con il primo posto europeo, sale al quarto posto con 4110. Prima è la mongola Dorjsuren con 6911 che, al momento, rappresenta anche il punteggio più alto in assoluto. Martina Lo Giudice, prima delle italiane, è 48esima con 698. Siamo ai 63 kg e se di Agbegnenou si è detto, a Tel Aviv non solo ha ribadito la sua posizione ma ha superato in finale la slovena Trstenjak, oro a Rio e tuttora n. 2 con 5315. Questa categoria è stata l’unica in cui sono salite sul podio atlete top 10. Edwige Gwend, nonostante abbia incamerato soltanto 6 punti, rimane la migliore italiana in ranking, 13esima con 2623. L’olandese Kim Polling, non solo ha vinto il suo quarto europeo, ma è salita al sesto posto (3970) scavalcando la 22enne connazionale Sanne Van Dijke che, oltre ad eliminare la nostra Carola Paissoni (comunque 40esima con 762), vorrebbe affermarsi come la numero 1 in Olanda. È senz’altro la numero 1 Larisa Ceric, bosniaca e leader mondiale nei +78 kg, ma agli Europei in finale è stata sconfitta dalla 18enne francese Romane Dicko, salita con 1406 al 26esimo posto, a ridosso della connazionale e oro a Rio, Emilie Andeol (1423). La migliore delle italiane è Elisa Marchiò, 75esima con 178, Eleonora Geri è 90esima con 82.
I giochi per i Giochi dunque, iniziano da qui. Con le dimissioni dei vertici della Georgia in seguito ai ‘zero tituli’ ottenuti, non accadeva dal 1992, ma anche con la premiazione (nell’ambito del Galà conclusivo) della pugliese Roberta Chyurlia, migliore arbitro donna europea 2017, e con due medaglie belle e promettenti che portano il bilancio complessivo nella rassegna continentale a quota 132 medaglie: 23 sono d’oro, 45 d’argento e 64 di bronzo. E la storia contiuna…
Non vedo l’ora di fare un altro Survivor Camp
Atleti di ben nove nazioni diverse hanno preso parte la settimana scorsa al Survivor Camp organizzato a Celje dal Judo Klub Z’dezele Sankaku ed il